martedì 27 novembre 2012

Il giro di Taiwan in 5 giorni (4 parte)

Lasciata finalmente Taidong, ci dirigiamo verso Dulan. Prendiamo un autobus che in circa mezz'ora arriva a destinazione, passando per la costa che offre panorami mozzafiato. Spiagge bianche e palme altissime con ciuffi sbarazzini, abitazioni colorate e come sfondo sempre il mare. Un mare enorme e profondo.


Arriviamo a Dulan, piccolo villaggio aborigeno vicino all'oceano Pacifico, che leggo sulla guida essere un po' quello che era Goa per gli occidentali negli anni '70, un paradiso per nostalgici "figli dei fiori". E infatti pur essendo cosi' piccola, ci sono diversi stranieri che si sono stabiliti da soli o insieme alle consorti taiwanesi alla ricerca di una vita piu' ecosostenibile, a contatto con la natura e alla ricerca di quella pace interiore che forse la citta' e il loro Paese di origine non riesce a dargli.
Il villaggio e' costituito da un viale principale dal quale si diramano stradine secondarie che portano al mare o in montagna. Ci incamminiamo senza meta e incontriamo un uomo indiano che parla perfettamente cinese e siede con locali per strada. Avra' piu' di 60 anni e vive la' con la moglie taiwanese. Hanno un ristorante indiano. Incontriamo anche un ragazzo italiano in bici. E' ingegnere e a Dulan ha aperto una pizzeria. Lui e la sua ragazza, che vive a Taipei, sono diventati nostri amici. Poi c'e' Marino, un americano di origini italiane che si e' inventato una fabbrica di pane! Roman e' invece un artista canadese proprietario di un ostello insieme alla moglie. E la lista e' lunga... Insomma, questo posto e' un concentrato di gente diversa e di storie.
Continuiamo la nostra passeggiata, esplorando stradine semideserte sulle quali si affacciano case colorate e, qua e la', qualche statua o segnaletica a ricordarci che Dulan e' anche un villaggio aborigeno, abitato dagli Amis. Questa tribu' del ceppo austronesiano e' una delle piu' numerose comunita' aborigene nella East Coast.
Ma gli aborigeni di Taiwan meritano un capitolo a parte, quindi attendete...
casa tradizionale aborigena




Questa volta decidiamo di non fermarci più a dormire a Taidong, ma proseguiamo il nostro viaggio di ritorno verso casa, facendo un piccolo stop in una cittadina fondata durante la dinastia Qing, di nome Jiufen. Situata su un promontorio e difficilmente raggiungibile in passato, rimase sconosciuta sino alla scoperta dell'oro durante l'occupazione giapponese nel 1893. Molte delle sue abitazioni sono rimaste intatte e la loro architettura ricorda l'influenza giapponese di quel periodo. Durante la seconda guerra mondiale molti prigionieri furono costretti ai lavori forzati nelle miniere di oro di Jiufen, ma dopo la guerra l'attività di estrazione dell'oro andò in declino.
Oggi Jiufen resta una famosa attrazione turistica per le sue viuzze con i vecchi caffè e negozietti in stile giapponese e per la sua stupenda vista sull'oceano.




mercoledì 14 novembre 2012

Spettiniamoci

Un piccolo intermezzo, un estratto di un discorso di Mafalda, personaggio dell'omonimo fumetto scritto e disegnato dall'argentino Joaquín Lavado. 

Perche', in fondo, anche viaggiare... spettina.

 



"Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perciò ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità. Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo. Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano.

- Fare l'amore, spettina.

- Ridere a crepapelle, spettina.

- Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.

- Toglierti i vestiti, spettina.

- Baciare la persona che ami, spettina.

- Giocare, spettina.

- Cantare fino a restare senza fiato, spettina.

- Ballare, fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili.

Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati. Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E' la legge della vita: sarà sempre più spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire. Può essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori. Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria... forse dovrei seguire le istruzioni, però quando mi ordineranno di essere felice? Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella. La persona più bella che possa essere! L'unica cosa veramente importante: quando mi guardo allo specchio, vedo la donna che devo essere. Perciò, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne: abbandonati, mangia le cose più buone, bacia, abbraccia, balla, innamorati, rilassati, viaggia, salta, vai a dormire tardi, alzati presto, corri, vola, canta, fatti bella, mettiti comoda, ammira il paesaggio, goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!
Il peggio che può succederti è che, sorridendo di fronte allo specchio, tu debba pettinarti di nuovo!" 
Mafalda

La Grande Muraglia, Pechino